La Storia dei Moresc

Scopri la Storia

I Moresc

La storia della nostra struttura unica in Val Rendena

La Struttura

Casa Moresc, fin dagli inizi degli anni '70 fu di esclusiva proprietà dell'A.S.U.C. di Fisto ed è così denominata per li nome del casato che l'ha edificata ed abitata per lungo tempo. Essa è ubicata nel cuore dell'abitato di Fisto e risulta addossata ala Casa Vecli "Prolati" con al quale in passato costituiva un unico complesso edificale.

L'incendio del 1808, che ha devastato l'abitato di Fisto, deve averla appena lambita; difatti lo stato di conservazione dell'originaria struttura lignea, ne confermerebbe al verità dell'assunto.

L'edificio, di circa 460 mq, rappresenta li prototipo della casa rurale rendenese di fondovalle. Essa era costituita dal rustico al pian terreno, abitazioni, piccolo fienile e rimessaggio carri al piano sovrapposto, al quale si accedeva da un pontile, inoltre presenta ampi spazi da uso fienile ai piani superiori. La copertura originaria del tetto era in scandole di larice.

La storia più recente

L'acquisizione completa dell'edificio da parte dell' A.S.U.C. locale, si è concretizzata agli inizi degli anni '70. Dopo anni d'indecisione sula destinazione della casa si è giunti agli anni '90 quando l'ente, presieduto da Nello Chesi, decise definitivamente di procedere al recupero della struttura.

La finalità che l'A.S.U.C. si prefigge è di recuperare fedelmente le strutture lignee e murarie e destinare l'immobile a scopi sociali.

Verificata l'impossibilità di poter utilizzare vecchi progetti già disegnati per la struttura, è stata esperita un'indagine conoscitiva sui progettisti con maggiore esperienza nel settore e vennero scelti gli architetti Michelangelo Lupo e Massimo Deutch di Trento ai quali nel 1992 venne affidato li progetto di ricostruzione e ristrutturazione di Casa Moresc.

Nella fine dell'agosto del 2004 è stata ultimata un'opera d'arte collocata nel cortile antistante Casa Moresc; si tratta di un'opera con funzione d'insegna realizzata dallo scultore Nicola Cozzio di Fisto. Essa fu commissionata dall'amministrazione dell'A.S.U.C. locale, che cercava un'opera d'arte che potesse fortemente caratterizzare la storia della casa e quindi della famiglia Moresc.

L'origine dell'appellativo della famiglia si presenta infatti a diverse interpretazioni:
Da un lato pare verosimile che il nome possa derivare dal colorito bruno e fuligginoso dei volti dei capifamiglia Chesi che facevano i ramai e che quindi stavano a contatto con la fuliggine.

Dall'altro però appare assai fondata la versione risultante da una ricerca effettuata dal dottor Chesi Olimpio; si tratta di una versione forse leggendaria ma estremamente più affascinante e "nobile" secondo la quale i Chesi Moresc presero il nome proprio dalla loro partecipazione alla crociata in Terra Santa organizzata da Federico II°. Di ritorno da tale impresa nella terra dei mori ricevettero appunto l'appellativo di Moresc, cioè di quelli che sono stati dai "mori".

È proprio a questa antica leggenda che l'artista si è ispirato per progettare l'opera essenzialmente schematica nella costruzione ma fortemente simbolica nei suoi elementi.

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